La vigilia del decennale del raid di Abbotabad, la località del Pakistan dove è stato catturato Osama Bin Laden, impone profonde riflessioni sulla scia di quanto già evidenziato in occasione della morte del numero due di Al Qāʿida Al Zawahiri.

La vigilia del decennale del raid di Abbotabad, la località del Pakistan dove è stato catturato Osama Bin Laden, impone profonde riflessioni sulla scia di quanto già evidenziato in occasione della morte del numero due di Al Qāʿida Al Zawahiri.
I figli dei militanti dell’ISIS nei campi in Siria e Iraq saranno i terroristi di domani? La risposta è no, se il loro trattamento si conformerà al Corano e agli insegnamenti del Profeta (saw).
Emiro degli “sviati”, “sviatore” e “sviato” egli stesso, è così che va ricordato Al Zawahiri, il leader di Al Qāʿida morto in Afghanistan, più “miscredente” dei “miscredenti” che sosteneva di combattere.
The great battle Muslims are called to fight today “in the path to Allah”, it is the one against those who advocate for the use of violence in the name of Islam.
La battaglia che i musulmani sono chiamati a combattere oggi “sulla via di Allah” è contro i fautori dell’uso della violenza in nome dell’Islam.
La strumentalizzazione della vicenda di Charlie Hebdo ha gettato nuova luce sull’attuale realtà del Pakistan, dove l’estremismo non cessa di manipolare la religiosità della popolazione, con gravi ripercussioni in ambito internazionale.
Sgomento, condivisone del dolore, ma anche un forte senso di rabbia e frustrazione: è quanto risiede nelle menti e nei cuori dei musulmani di fronte all’ennesimo attacco terroristico compiuto in Francia, sempre e impropriamente in nome dell’Islam.
Islām religione di pace. Il Corano rivelato da Allāh (swt) e gli Hadīth del Profeta Muhammad condannano categoricamente l’estremismo, poichè stravolge il messaggio, lo spirito e i contenuti dell’Islām autentico.