Ricordare le sofferenze di tanti fratelli e sorelle è un dovere che s’impone a ogni musulmano, specie nel corso del “migliore dei mesi” appena cominciato: il Ramaḍān.

Ricordare le sofferenze di tanti fratelli e sorelle è un dovere che s’impone a ogni musulmano, specie nel corso del “migliore dei mesi” appena cominciato: il Ramaḍān.
In the digital Ummah, the ongoing uprising in Iran, sparked by the tragic killing of 22-year-old Mahsa Amini, seems to go almost unnoticed. And yet, for us Muslims there is no shortage of questions to reflect upon.
Nella Ummah digitale, la rivolta in corso in Iran, scatenata dalla tragica uccisione della 22enne Mahsa Amini, sembra passare quasi inosservata. Eppure, per noi musulmani le questioni su cui riflettere in maniera approfondita non mancano.
Il recente scontro tra i Talebani e Ayman Al Ẓawāhirī, il leader di Al Qāida, rischia di provocare ulteriori divisioni nella Ummah, indebolendola invece di rafforzarla. La strategia internazionale dei Talebani è sulla “Retta Via”? O la strada è sbagliata, come dice Al Qāida?
Qual è il filo rosso che lega Zakir Naik ‒ l’influente predicatore dell’estremismo che ha contribuito a radicalizzare tanti giovani musulmani trasformandoli in terroristi ‒ all’Afghanistan dei Talebani, di Al Qāʿida e dell’ISIS?
Il ritorno dei Talebani in Afghanistan ha avuto una vasta eco presso i musulmani di tutto il mondo. Sull’argomento, tuttavia, i fedeli dell’Islām si mostrano divisi e confusi.