HALLOWEEN IN ARABIA SAUDITA: CHE ORRORE

“L’Arabia Saudita sta cambiando”, ma per il meglio? La domanda sorge spontanea dopo i festeggiamenti che si sono svolti a Riyāḍ il 27 e il 28 ottobre per quello che è stato ufficialmente definito il “Weekend spaventoso” (Scary Weekend): una due giorni di sfilate per celebrare Halloween lungo il famoso Boulevard, la principale strada commerciale della città, a cui hanno preso parte migliaia di uomini, donne e bambini, con indosso costumi obbligatoriamente ispirati al mondo dell’horror. Altrimenti, non avrebbero potuto accedere gratuitamente all’evento, “dedicato alla presentazione di travestimenti terrificanti”, come riporta Arab News, noto quotidiano locale, con toni entusiasti che sarebbero stati più adatti a descrivere il via vai di musulmani nei giorni dell’ḥajj alla Mecca.

Ma appunto “l’Arabia Saudita sta cambiando”, spiega il 23enne Khaled intervistato dal New York Times, evidentemente secondo la “visione” del futuro promossa dal principe ereditario e uomo forte del regno, Muhammad bin Salmān Āl Saʿūd. Il nuovo corso inaugurato da MbS all’inizio della sua ascesa aveva raccolto i favori di molti musulmani nella Ummah. Finalmente, le donne possono prendere la patente per guidare l’automobile e avere qualche spazio di autonomia in più, senza il fiato dei “guardiani” maschi costantemente sul collo. Lo abbiamo detto anche noi di Jihād senza Spada e questo naturalmente lo ribadiamo.

D’altro canto, trasformare Riyāḍ, Jeddah e l’intero paese a “imitazione” di Dubai e di qualsiasi altra capitale occidentale o isola del divertimento, comporta il serio rischio di un regresso verso un’era dell’ignoranza forse ancora peggiore di quella da cui il Profeta Muhammad saw, inviato da Allaw swt, ha tratto in salvo non solo gli arabi ma l’intera umanità, indicando per tutti la Retta Via da seguire.

Da un eccesso all’altro, insomma. Da un contesto ultra-chiuso e asfissiante, in cui a spadroneggiare è stato per lungo tempo il “Comitato per la repressione del vizio e la promozione della virtù”, con i suoi abusi e soprusi, a un’apertura priva d’intelligenza ed equilibrio (wasat), destinata a convertire la nuova generazione saudita in una copia di quella occidentale, senza etica e solo vanità, condannata alla sconfitta nel jihād contro il proprio nafs.

“L’obiettivo era creare un’atmosfera piena di divertimento, brividi ed eccitazione, mentre le persone scoprivano le storie dietro i vari costumi dei personaggi”, scrive contento Arab News magnificando il “Weekend spaventoso”, giunto peraltro alla seconda edizione.

“È una grande festa… e c’è uno spirito di gioia. In termini di haram o halal, non lo so. Celebriamo solo per il gusto di farlo e nient’altro. Non crediamo in niente”, ammette candidamente Abdulrahman, che indossa il “costume della creatura mitologica nordamericana Wendigo… uno spirito malevolo che possiede gli esseri umani, fa appello a sentimenti di avidità e fame e cannibalizza le persone, nutrendosi della loro carne”. Niente di cui rallegrarsi, eppure Arab News riporta le dichiarazioni del giovane e ne descrive il travestimento come fossero indice della bontà e del successo del cambiamento pianificato da MbS, quando invece da un punto di vista islamico ne sanciscono il totale fallimento, trattandosi dell’Arabia Saudita e non della Francia o degli Stati Uniti.

La “visione” del principe ereditario si proietta ufficialmente fino al 2030, anno in cui sarà probabilmente monarca a pieno titolo: cosa ne sarà della popolazione che risiede sul suolo sacro che fu del Profeta Muhammad saw e dei suoi Ṣaḥāba?

Comprensione è d’obbligo nei confronti dei giovani sauditi, mal guidati all’inizio e completamente sviati successivamente. Se non con il captagon, droga di cui effettuano un larghissimo consumo, trovano sfogo e soddisfazione nelle mascherate di regime e in altre “imitazioni” d’importazione, dimenticandosi dell’Islām e di essere musulmani.

Le responsabilità vanno piuttosto individuate altrove e non è difficile capire dove. Dopo aver bruciato più di una generazione per almeno un quarantennio, lasciando che finisse nelle braccia dei Fratelli Musulmani e di al-Qāʿida (con gli ultimi rimasti ora messi in galera), la “Casa dei Saʿūd” non sembra farsi scrupoli nell’abbandonare i giovani di oggi al degrado occidentale. Il motivo? È lo stesso: gestire il dissenso interno per continuare in un modo o nell’altro a restare sul trono, contando sempre e comunque sulla benedizione degli amici “sapientoni” eredi della stirpe Wahhābī.

Non c’è dubbio che di sapienti veri, di Shaykh con la s maiuscola, in Arabia Saudita ve ne siano stati e che Allāh swt sia soddisfatto di loro. Il Tawḥīd qui però non c’entra, è solo una questione di potere e testimone di ciò è l’aver acconsentito che le porte del regno (e dell’Islām) venissero spalancate allo shirk come se nulla fosse, legittimando così la “visione” di MbS e rinnegando di fatto il tafsīr della sharīʿa che formalmente ancora dicono di abbracciare. Muḥammad ibn ʿAbd al-Wahhāb si starà rivoltando nella tomba…

In merito ad Halloween, il tafsīr ufficiale parla chiaro: si tratta di una festività inammissibile, corrispondendo a una mera “imitazione” dei miscredenti che non ha origine in costumi e tradizioni locali. Pertanto, celebrarla è una grave trasgressione. Per sfuggire allora all’accusa di aver autorizzato lo svolgimento di un evento “pagano”, che più “pagano” non si può, il “Weekend spaventoso” è stato anticipato di qualche giorno rispetto alla data prevista dal calendario ufficiale per la ricorrenza di Halloween (il 31 ottobre), ma si è trattato di un inutile trucco equivalente a un’ammissione di colpa. Pensavano i “sapientoni” Wahhābī che il resto della Ummah non se ne accorgesse?

Bombardamenti di critiche e disapprovazione sono invece piovuti da parte dei musulmani ovunque nel mondo. Hanno manifestato grande delusione e sconforto soprattutto quei credenti che consideravano l’Arabia Saudita ‒ a torto o a ragione, in ogni caso sinceramente ‒ il massimo punto di riferimento per la Ummah, sulla scia dei Pii Predecessori (al-Salaf al-Ṣāliḥ), che Allaw swt sia soddisfatto di loro. Mentre esultano i falsi mujāhidīn dell’“anti-stato islamico del terrore” (ISIS), pronti ad approfittare della deriva materialista e consumistica di Riyāḍ per accreditarsi come l’unica via rimasta da seguire per una corretta applicazione del Corano e della Sunnah. Dāʿish Ḥarām!

A pensare che in territorio saudita Halloween era precedentemente bandito per legge a causa dell’indecenza e del degrado di cui la festività è portatrice, in violazione dei canoni della sharīʿa.

Mantenendo le dovute distanze sia dal moralismo ultra-bigotto dei “sapientoni” Wahhābī, che dalle ambientazioni inquietanti che evocano la figura di Shayṭān come padre di Halloween (tipico di una certa propaganda di successo, specie tra i giovani musulmani anche in Italia), il cattivo gusto delle maschere e dei travestimenti andati in scena al Boulevard è sotto gli occhi di tutti. Più che a una “visione”, siamo di fronte a un film davvero dell’orrore, che si pone completamente agli antipodi dell’“ideale islamico”, in qualunque maniera lo si voglia declinare.

Se ciò è stato consentito, in aggiunta a discoteche e rave party con musica elettronica (per non menzionare gli alcolici nei compound dove risiedono gli “occidentali” e nelle tribune VIP degli stadi dove vengono ospitate partite di calcio internazionali), perché allora i musulmani dovrebbero continuare a non celebrare la festa della Mamma, il proprio compleanno e aggiungiamo anche il giorno benedetto della nascita del Profeta Muhammad saw? Le contraddizioni dei “sapientoni” sono ormai in superficie e la loro “ipocrisia” non è più in grado di nasconderle sotto la sabbia. Altro che riformismo e “innovazioni”. È una bidʻāh, è una bidʻāh! Tutto è una bidʻāh, oppure la bidʻāh siete voi?

Siamo comunque solo all’inizio. Alcuni dicono “della fine”, ma ci sono forse ragioni per essere ottimisti. Riponendo totale fiducia in Allāh swt, potremmo trovarci di fronte all’inizio di un nuovo inizio, quello di un’epoca migliore per i musulmani e per il mondo intero. Per l’Arabia Saudita non è ancora troppo tardi per una correzione di rotta, ma se MbS e i suoi “sapientoni” intendono proseguire lungo la via della perdizione, consigliamo per la prossima festa in costume le maschere del Carnevale italiano: sono sicuramente più belle e raffinate.

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